Comunità Papa Giovanni XXIII: “Digiuniamo per sostenere il dialogo tra Russia e Ucraina”
Una giornata di meditazione, preghiera e di digiuno per chiedere con forza un tavolo di dialogo, che porti ad un immediato cessate il fuoco. È la proposta per il 15 ottobre, avanzata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, rivolta a tutte le persone preoccupate per le ipotesi di allargamento del conflitto in corso, di ogni credo religioso e di ogni schieramento. L’associazione di don Benzi invita gli aderenti a proseguire poi nell’impegno con iniziative di azione nonviolenta spontanee e diffuse, per chiedere alle istituzioni di profondersi con il massimo degli sforzi nel sostegno alle possibilità di mediazione fra le parti in conflitto. Il digiuno è primo strumento di azione nonviolenta e, unito alla preghiera, è importante occasione per la comunione e per la crescita spirituale nelle principali fedi religiose di tutto il mondo.
Così il presidente dell’associazione di don Benzi, Giovanni Paolo Ramonda: “Ci uniamo all’Assemblea delle Nazioni Unite nel condannare l’annessione di territori ucraini alla Russia. Eppure la situazione di escalation che stiamo vivendo in questi giorni è drammatica, e credo che le cancellerie occidentali stiano pericolosamente sottostimando il pericolo di allargamento del conflitto. Ormai è entrato nel lessico quotidiano il riferimento ad armi sempre più devastanti. Dobbiamo ritornare al dialogo per il bene dell’umanità intera”. La Comunità Papa Giovanni XXIII è presente da marzo 2022 in Ucraina, grazie ai volontari del corpo di pace Operazione Colomba che hanno iniziato a condividere la vita con le persone che per scelta o per necessità non sono fuggite.
Con varie iniziative e attraverso la rete di solidarietà #StopTheWarNow già 500 volontari si sono alternati nelle aree di conflitto in Ucraina, aiutando ad arrivare in Italia e poi accogliendo oltre 1000 profughi. Hanno consegnato tonnellate di aiuti umanitari e contribuito alla costruzione di dissalatori per l’acqua nella città di Mykolaïv. Alberto Capannini, referente in Ucraina: “Lanciamo questa iniziativa di digiuno partendo dal punto di vista di chi la guerra la conosce: le sue vittime, ora nostri amici. Chi comanda una guerra non è consapevole nel profondo di quanta sofferenza le sue azioni stiano arrecando a persone che per lui sono degli sconosciuti”.
E continua: “Chiediamo trattative che partano da un contesto irrinunciabile di giustizia, perché è inaccettabile abituarsi al bombardamento dei civili, alla costrizione di persone inermi al freddo, alla sete, alla violenza. Nessuno, neanche le persone più ricche e potenti del mondo, hanno il diritto di fare la guerra”. La proposta di digiuno collettivo anticipa e prepara le iniziative previste fra il 21 e il 23 ottobre dalla rete Europe for Peace, sostenute in Italia dalla Rete Pace e Disarmo di cui l’associazione di Don Benzi fa parte. La Papa Giovanni parteciperà alle varie iniziative per la pace previste nelle prossime settimane, sostenendo le manifestazioni nazionali unitarie. Materiale per la meditazione personale durante il digiuno e strumenti per il prosieguo dell’iniziativa nonviolenta verranno messi a disposizione dalla Comunità Papa Giovanni XXIII sul suo sito istituzionale, www.apg23.org