Papa Giovanni XXIII, Ramonda: “I politici liberino le donne costrette alla prostituzione”
“Invitiamo i partiti e le coalizioni ad inserire nei loro programmi elettorali la liberazione e protezione delle donne schiavizzate nell’industria della prostituzione e aumentare le politiche di contrasto riconoscendo la corresponsabilità dei clienti”. È quanto auspica Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in occasione della Giornata Internazionale contro la tratta che si celebra il 30 Luglio. Come noto, in vista delle imminenti elezioni politiche, entro il 14 agosto i partiti dovranno depositare presso il Ministro dell’Interno i simboli ed il programma elettorale.
“Le donne prostituìte – continua Ramonda – sono rese schiave all’interno della tratta di persone e chi le abusa, i clienti, sono consapevoli che sono vittime di tratta. Sanno che queste persone provengono da aree del mondo dove la violenza politica, la crisi climatica e l’insicurezza alimentare peggiorano la loro condizione e giungono nel nostro Paese con la speranza di una migliore prospettiva di vita, mentre invece vengono imprigionate nello sfruttamento sessuale, nel lavoro forzato e nell’accattonaggio. Le lezioni che abbiamo appreso in 33 anni di attività antitratta le abbiamo trasformate in soluzioni. In Italia ancora non esiste una legge che riconosca la responsabilità dei clienti e riduca la domanda di sesso a pagamento, nonostante le ripetute indicazioni europee e l’esito dell’indagine conoscitiva sulla prostituzione promossa dal Senato. Numerosi progetti di legge che vanno in questa direzione sono stati depositati in questi anni da parte di tutti gli schieramenti politici, ma non sono mai stati neppure discussi. E’ ora che i politici, donne e uomini insieme, intraprendano iniziative coraggiose: fintanto che in Italia un uomo potrà comprare il corpo di una donna, non ci potrà essere parità di genere”.