Coldiretti, le cavallette cannibalizzano i raccolti delle colline romagnole
Preoccupanti e diffuse infestazioni di cavallette nel territorio romagnolo: gli assalti, con diversi livelli di gravità, interessano l’intera fascia collinare e pedecollinare romagnola da Castrocaro fino alla valle del Savio. Si tratta di popolazioni di Calliptamus italicus, conosciuta anche come ‘cavalletta dei prati’, una specie autoctona generalmente meno dannosa rispetto a quella che sta creando danni in Sardegna. Nel territorio della provincia le coltivazioni di erba medica e le orticole sono quelle che subiscono le maggiori conseguenze dagli attacchi, sorprendente e completamente imprevisto inoltre, l’attacco anche ad alcuni vigneti con nuovi impianti: in queste realtà le cavallette hanno interamente divorato il germoglio obbligando gli agricoltori ad un nuovo impianto l’anno prossimo con un conseguente danno oltre che di raccolto nell’annata corrente, anche nel rallentamento del ciclo produttivo della successiva. Naturalmente Il permanere delle condizioni siccitose ostacolano il ricaccio vegetativo e aggravano la situazione di crisi nelle piante colpite.
Va precisato però che non siamo di fronte a invasioni di insetti esotici, ma ad un aumento anomalo del numero di esemplari di una specie naturalmente presente nel nostro territorio e che, anche nel recente passato, ha causato momentanee esplosioni demografiche. “A favorire l’invasione sono gli effetti della siccità di un 2022 che – sottolinea Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì-Cesena – con precipitazioni praticamente inesistenti e una primavera molto calda, favorisce il proliferare smisurato di questi insetti”. Le condizioni climatiche agevolano, infatti, uno sviluppo incontrollato di questo insetto con “invasioni bibliche” che, dopo aver toccato 23 paesi tra Africa, Medio Oriente e Asia, hanno raggiunto anche l’Italia, ricordando quelle del passato.
“Non c’è tempo da perdere”, racconta Coldiretti. “In seguito alle numerose segnalazioni ricevute di agricoltori il cuoi raccolto è stato irrimediabilmente compromesso Siamo intervenuti individuando i focolai e garantendo alle aziende del territorio il necessario interessamento da parte delle istituzioni e delle amministrazioni locali e regionali”. Martedì 5 luglio proprio a Meldola tecnici del Settore Fitosanitario regionale insieme agli amministratori delle aree colpite ed alle Associazioni faranno il punto sulla situazione e coordineranno gli interventi. “Per ridurre le popolazioni di cavallette e contenerne i danni- ha commentato l’Assessore Mammi- non si può però prescindere da un’attenta azione di presidio del territorio che può essere effettuata soltanto coinvolgendo tutti, dagli enti pubblici ai tecnici e agli agricoltori che operano nelle zone, soprattutto collinari, in cui vengono registrate le infestazioni”.