Dalla pandemia alla guerra in Ucraina: un anno denso di sfide per le Misericordie
Il protrarsi della pandemia, la guerra in Ucraina, l’attenzione al sociale, l’accoglienza, la collaborazione. È stato un anno denso di sfide quello delle Misericordie d’Italia, raccontato oggi nell’assemblea nazionale a Roma con alcuni temi chiave nel discorso con cui il presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie Domenico Giani.
Da un anno al timone dell’organizzazione, Giani ha aperto oggi l’Assemblea nella Capitale ricordando innanzitutto il grande lavoro fatto dalle Misericordie nell’emergenza che ha colpito l’Ucraina, ringraziando i volontari. “La tragedia umanitaria che ha duramente colpito i fratelli e le sorelle ucraine – ha infatti specificato Giani – ci ha visti impegnati sin dall’inizio per dare supporto alla popolazione su molteplici ambiti: la raccolta di aiuti, che ha avuto una grandissima risposta da parte degli italiani; il trasporto dei civili sia direttamente verso i confini di Polonia e Ucraina, anche attraverso il DisEvac, il servizio volto all’evacuazione in emergenza di persone fragili, disabili o con specifiche necessità, attivato tramite il Dipartimento della Protezione Civile, sia con un ponte aereo da Milano in collaborazione con il Cisom; le operazioni di esfiltrazione; il Volo Ita, organizzato insieme alla Federazione toscana ed al Coordinamento Fiorentino, con il quale abbiamo portato in Italia anche il gruppo di Orfani di Leopoli della Fondazione Ridni. Voglio ricordare il grande lavoro dei Volontari delle Misericordie italiane, che hanno saputo organizzarsi nel momento dell’emergenza e fornire subito aiuto concreto alla popolazione colpita dalla guerra”.
Il presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie ha poi voluto porre lo sguardo, nel suo discorso, alle conseguenze anche socio-economiche della pandemia. Attraverso il Progetto “Hope”, un progetto coordinato e realizzato dalla Confederazione Nazionale grazie al supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’organizzazione ha voluto creare una struttura volta al miglioramento delle condizioni di vita di persone svantaggiate. “Hope”, secondo quanto ricordato anche da Giani “è un progetto aperto a tutti coloro si trovino in condizioni di difficoltà ed abbiano bisogno di un sostegno, erogato tramite le ‘Case del Noi’, diffuse in tutta Italia, veri e propri spazi inclusivi aperti ai cittadini in cui sentirsi ascoltati sempre, dove il personale volontario, altamente formato all’accoglienza, potrà prendere in carico eventuali bisogni e richieste, ma anche attraverso gli Empori Solidali, in cui le persone possono fare la spesa gratuitamente, utilizzando una tessera, e reperire beni di prima necessità. In queste forme di supporto concreto alla popolazione è centrale la dignità della persona”.
Un tema centrale per il presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie è che “non è sempre facile chiedere aiuto. Sta a noi, uomini e donne di Misericordia, aprire uno spiraglio nel muro della diffidenza, sta a noi tendere la mano e far capire che siamo pronti ad intraprendere insieme un percorso di risalita, con rispetto, reciprocità, ponendosi a fianco di chi ha necessità. Il vero nome dell’accoglienza cristiana è ‘prossimità’”.
Sotto la guida del presidente Giani vi sono state anche in quest’ultimo anno alcune collaborazioni con realtà diverse, ad esempio sul tema del lavoro e dei migranti. “Quello dell’accoglienza agli immigrati e ai profughi è un tema particolarmente caldo – ha evidenziato ad esempio Giani – nella narrazione mediatica si raccontano i numeri delle migrazioni ma quasi mai si parla delle ragioni di chi emigra, delle condizioni che obbligano ad emigrare, dell’errore storico che in troppi fanno di distinguere tra chi ha diritto ad emigrare e chi non lo ha, negando l’intreccio di cause concomitanti (guerre, persecuzioni, disastri climatici, fame e povertà), che oggi rende il fenomeno migratorio diverso da tutte le forme che ha assunto negli anni e nei secoli precedenti. Quasi mai, inoltre, si parla di ciò che funziona, di quella accoglienza che, mentre risolve un’emergenza, favorisce lo sviluppo, proponendo concreti percorsi di integrazione. Noi stiamo lavorando in questa direzione: ne è un esempio il recente protocollo firmato con l’Associazione nazionale costruttori, al fine di creare una rete di servizi che garantisca formazione e occupazione a chi arriva in Italia per lavorare nel settore delle costruzioni edili”.
Dopo la preghiera e i saluti di S.E. Monsignor Daniele Libanori, vescovo ausiliare della Diocesi di Roma Centro, la relazione del presidente Giani, l’intervento del Correttore Nazionale S.e. Mons. Franco Agostinelli, le relazioni dei consiglieri di presidenza, l’approvazione del Bilancio consuntivo 2021, con un utile, e di quello preventivo 2022.