Confindustria Romagna, a Forlì il primo incontro con il coordinamento Romagna Next
Il presidente della delegazione Forlì-Cesena di Confindustria Romagna, Giovanni Giannini, ha partecipato all’incontro organizzato dal coordinamento Romagna Next, per un primo dialogo conoscitivo e un confronto sui temi territoriali. “Il progetto costituisce una sperimentazione pilota a livello nazionale di un percorso di pianificazione strategica a medio-lungo termine, che coinvolge tutte le province romagnole, esattamente come propone il progetto Città Romagna lanciato dalla nostra associazione – spiega Giannini – in questo senso è stato utile e interessante vedere delineati i contorni di quello che potrà essere un piano strategico di area vasta per il nostro territorio”.
In un momento di difficoltà senza precedenti, all’uscita da una pandemia, schiacciati tra costi proibitivi delle materie prime e uno scenario bellico nel cuore dell’Europa, si potrà affrontare la tempesta solo ragionando in ottica di area metropolitana. “Cogliamo quindi l’occasione di questo incontro – aggiunge Giannini – per porre l’attenzione su quei temi, individuati con il progetto Città Romagna, che riteniamo debbano essere al centro delle azioni strategiche da intraprendere, in tempi rapidi, per il rilancio e lo sviluppo della nostra terra”.
Connessioni Un territorio che vuole confrontarsi e competere con il resto del mondo deve essere facilmente accessibile: da questo punto di vista la sua dotazione infrastrutturale è fattore di competitività imprescindibile. Forlì e Cesena per noi sono due quartieri di Città Romagna: per questo Confindustria Romagna da tempo richiama l’attenzione sull’urgenza di migliorare le infrastrutture – due esempi su tutti, alta velocità ed E45. Il collegamento veloce era atteso da anni e il primo lotto è un passo importante verso una mobilità davvero sostenibile, a cui occorre dare seguito in tempi ragionevoli: una volta arrivate a qui, merci e persone devono essere in grado di proseguire speditamente il proprio percorso.
Energia e ambiente La Romagna e Forlì possono giocare un ruolo importante nella transizione energetica. Giungere quanto prima all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili è un obiettivo condiviso: non possiamo più permetterci veti o lungaggini burocratiche. La diversificazione delle fonti è imposta dalle difficoltà di approvvigionamento, e occorre ora procedere senza ulteriori indugi. Sul fronte delle risorse idriche occorrono nuovi investimenti in bacini di raccolta dell’acqua che affianchino la diga di Ridracoli. Per esempio, ripristinare l’invaso del lago di Quarto nel comune di Sarsina, o ipotizzare un nuovo invaso nel Comune di Bagno di Romagna o Verghereto.
Welfare L’emergenza sanitaria, il calo demografico, l’invasione dell’Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia, l’aumento dell’inflazione, stanno avendo un fortissimo impatto sociale. Una situazione che può essere gestita solo con politiche di welfare che mettano la persona al centro e che prevedano piani concreti condivisi e realizzati da tutti, istituzioni, associazioni ed enti, cittadini e aziende che nel loro ruolo sociale di impresa sono impegnate con molte iniziative.
Conoscenze e formazione L’approdo a Forlì del corso di laurea in Medicina è un segnale forte, importante e benvenuto, che valorizza la rete formativa romagnola e ne riconosce lo spessore. È necessario, anche alla luce del successo del progetto universitario dei multicampus romagnoli, ampliare ai massimi livelli la collaborazione con l’ateneo, valutando anche la possibilità di aprire anche ad altre Università, nazionali e internazionali, così come occorre sviluppare ulteriormente gli Istituti Tecnici Superiori e le business school. L’alternanza scuola-lavoro deve evolversi nell’integrazione scuola-lavoro, per formare profili e competenze che rispondano ai rapidissimi mutamenti dei mercati e alle nuove esigenze aziendali. Vanno condivise azioni di sostegno, in particolare per laboratori di ricerca e start up.