Pil, Coldiretti: calo solo in agricoltura per l’esplosione dei costi
In controtendenza all’andamento generale, il valore aggiunto cala solo per l’agricoltura e la pesca con una diminuzione del 2,1% per effetto dell’esplosione dei costi di produzione, dall’energia ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame. Questo è quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’andamento del Pil nei conti economici trimestrali dell’Istat relativi al quarto trimestre 2021 che evidenziano un aumenta del 6,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma l’agricoltura è anche l’unico settore a diminuire se si considera l’intero 2021, con un calo dello 0,7%.
A pesare sull’andamento del Prodotto interno loro nelle campagne è stato il balzo dei costi energetici che si trasferisce a valanga sui costi di produzione e sui bilanci delle imprese, proseguendo peraltro la sua corsa anche nel 2022. Gli agricoltori per le operazioni colturali sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre, l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%). L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi e il gasolio per le imbarcazione con oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante.
Il rincaro dell’energia si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. “Serve – sottolinea la Coldiretti – responsabilità della intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle e continuare a garantire le forniture alimentari alla popolazione con l’avanzare dei contagi che mette a rischio gli scambi commerciali”.