Cna Forlì-Cesena aderisce alla raccolta fondi della Regione per i profughi ucraini
In questi giorni nei quali la guerra è ritornata protagonista alle porte dell’Europa, mentre le bombe russe cadono sulle principali città ucraine, in tutta Italia si è mossa la macchina della solidarietà al popolo ucraino in fuga dal proprio paese.
“Come tutti i cittadini viviamo con angoscia le notizie che ci arrivano dall’Ucraina. La Cna da sempre sostiene la pace come valore fondante del nostro vivere civile e del nostro essere comunità. La nostra vicinanza va in particolare alle vittime civili della barbarie della guerra, pensiamo ad anziani donne e bambini in fuga dalle loro case. Per questo, Cna Forlì-Cesena aderisce alla raccolta fondi promossa dalla Giunta regionale dell’Emilia Romagna in favore dell’emergenza Ucraina. Esprimiamo la nostra solidarietà verso le sofferenze di questo popolo, con un pensiero particolare ai nostri associati di nazionalità ucraina”, affermano Lorenzo Zanotti e Franco Napolitano, presidente e direttore generale di Cna Forlì-Cesena.
Per le imprese e cittadini interessati, è possibile dare un contributo indicando la causale “Emergenza Ucraina” al seguente Iban: IT69G0200802435000104428964. Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna. È lo stesso già utilizzato in passato per fronteggiare altre emergenze, con gli emiliano-romagnoli sempre in prima fila in termini di solidarietà. I fondi raccolti verranno impiegati per l’assistenza e aiuti umanitari ai profughi della guerra in corso in Ucraina. Sono già numerose le persone ucraine arrivate in Italia, per lo più in proprio raggiungendo parenti o conoscenti presenti nel nostro Paese. L’obiettivo delle Istituzioni è ora mettere a punto la rete territoriale che servirà ad accogliere i profughi non appena verranno aperti canali di arrivo nei Paesi europei dei cittadini ucraini, Italia compresa. Il nostro territorio conferma il proprio impegno solidale. Tante sono le iniziative private ed istituzionali per aiutare persone che in pochi giorni sono state costrette ad abbandonare l’Ucraina.