Innovare il settore dell’agroalimentare: un percorso formativo gratuito
Si è tenuto martedì 22 febbraio 2022 il seminario di lancio del corso di formazione internazionale “Innovare il settore agroalimentare: export, digitalizzazione, sostenibilità”, organizzato dalla Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, in collaborazione con lo Studio Legale Internazionale Bacciardi Partners e con il contributo scientifico degli Osservatori Professionisti e Innovazione Digitale nelle Pmi della School of Management del Politecnico di Milano. Il percorso formativo gratuito si rivolge ai soggetti che operano nel settore agroalimentare, con l’obiettivo di far conoscere e gestire tutti gli strumenti e i supporti che permettono di operare in chiave strategica e innovativa lungo l’intera filiera. I
sette moduli formativi, il primo dei quali si terrà il 17 marzo, affronteranno temi quali il commercio on line per incrementare le vendite di prodotti agroalimentari, gli strumenti contrattuali, gli aspetti fiscali e doganali connessi con l’esportazione, la registrazione e la tutela delle invenzioni industriali, dei marchi nelle vendite on line, la tutela del Made in Italy agroalimentare, gli strumenti di finanza straordinaria, la digitalizzazione e la sostenibilità. I relatori sono professionisti con una lunga e consolidata esperienza in diritto del commercio internazionale, diritto societario e industriale internazionale, fiscalità internazionale, diritto doganale e dei trasporti, finanza straordinaria d’impresa. Ai moduli formativi interverranno anche operatori del settore che forniranno testimonianze di casi aziendali.
“Il sistema agroalimentare romagnolo – ha commentato Maria Giovanna Briganti, vice Segretaria generale della Camera di commercio della Romagna – costituisce una filiera di qualità, distintiva e completa “from farm to fork”, caratterizzata da un elevato livello di specializzazione di prodotto e di processo, dalla presenza di diverse imprese driver in un contesto produttivo in cui sono presenti anche imprese di piccole dimensioni, da una rilevante varietà di prodotti di qualità, che sono anche espressione della nostra cultura e della nostra identità, e da una crescente propensione all’export. Il comparto ha buone prospettiva di crescita e di miglioramento: modelli organizzativi collaborativi e integrati, innovazione aperta e digitalizzazione, qualità, tutela del made in Italy e sostenibilità sono i principali driver di sviluppo, coerenti anche con gli assi strategici del Pnrr e dell’European Green Deal, che consentiranno alle nostre imprese di superare criticità ambientali e di settore. Con il ciclo di seminari che oggi abbiamo inaugurato la Camera della Romagna intende fornire alle imprese del territorio una cassetta degli attrezzi per costruire una loro strategia di internazionalizzazione e per conoscere meglio gli strumenti più efficaci per tutelare e sviluppare il loro business in un contesto internazionale”.
Le imprese agroalimentari attive nel territorio Romagna (Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini) al 31/12/2021 sono 16.192 (-1,6% rispetto al medesimo periodo del 2020) pari al 15,4% del totale; di queste, 995 operano nel comparto alimentare del settore manifatturiero, nella lavorazione e trasformazione di cibi e bevande (in particolare, rilevanti sono le attività di lavorazione e conservazione delle carni e i mangimifici). La dinamica delle imprese agroalimentari nel confronto con il periodo pre pandemia (2019-2021), registra una diminuzione pari al -3,3%. Nel settore agroalimentare della Romagna sono impiegati circa 52.200 addetti (pari al 12,4% del totale). La maggioranza (il 65,9%) degli addetti si localizza nelle attività agricole di coltivazione, mentre il 32,0% nelle industrie alimentari.
La produzione lorda vendibile (Plv) totale per l’anno 2020, per le province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna è pari a circa 1,04 miliardi di euro e rappresenta il 22,8% di quella regionale (pari a 4,5 miliardi di euro), con una variazione rispetto al 2019 pari a -5,8%. In particolare, rispetto al dato regionale, la Plv delle colture arboree della Romagna è il 41% di quella regionale, per le erbacee è il 25% e per gli allevamenti il 14%. Le esportazioni di prodotti agroalimentari in Romagna nei primi nove mesi del 2021 (ultimo dati Istat disponibile) sono pari a 1,4 miliardi di euro (il 16,4% del totale). Rispetto al medesimo periodo del 2020 sono cresciute del 23,4%. I prodotti maggiormente esportati sono quelli alimentari (19,5% del totale), oli e grassi (16,6%), colture agricole permanenti (cereali orticole e frutta, 16,0%), colture non permanenti (9,1%), carni lavorate (7,6%), frutta e ortaggi lavorati e conservati (5,8%). I principali Paesi di destinazione dell’export sono: Germania (15,4%), Francia (7,6%), Spagna (6,3%), Usa (5,9%), UK (5,6%), Austria (3,1%). Tutte le principali destinazioni export sono in crescita rispetto al medesimo periodo del 2020.
Le importazioni pari a 2,1 miliardi di euro pesano per il 33,2% del totale Romagna (+29,4% rispetto al medesimo periodo del 2020); I principali prodotti importati sono quelli agricoli derivanti da colture non permanenti (33,7% del totale), oli e grassi vegetali e animali (37,1%), pesce lavorato e conservato (9,1%). I principali Paesi di approvvigionamento di prodotti agroalimentari (primari e lavorati) sono: Brasile (18,5%), Ucraina (8,7%), Argentina (7,3%), Spagna (7,4%) e Indonesia (5,4%). Tutti i principali Paesi di provenienza risultano in crescita rispetto al medesimo periodo del 2020.
Per informazioni sul percorso formativo, consultare la pagina dedicata sul sito della Camera di commercio della Romagna www.romagna.camcom.it, sezione Internazionalizzazione/Formazione dedicata all’internazionalizzazione di impresa. E-mail: esterorn@romagna.camcom.it / esterofc@romagna.camcom.it. Link diretto: https://bit.ly/3p6NuRL