Crisi ucraina ed economia: l’impatto sui 145 milioni di euro di interscambio dalla Romagna
Mentre è forte la tensione ai confini fra Russia e Ucraina, l’osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna diffonde i dati dell’interscambio economico delle province di Forlì-Cesena e Rimini con i due Paesi. Nei primi nove mesi del 2021, le esportazioni verso la Russia e l’Ucraina ammontano a circa 161,3 milioni di euro e le importazioni a circa 15,9 milioni di euro, con un saldo commerciale positivo per 145,4 milioni di euro. Le tensione tra Ucraina e Russia hanno indotto l’Osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna a porsi la domanda sul valore dell’interscambio economico dei territori provinciali di riferimento, Forlì-Cesena e Rimini con questi due Paesi. Da due anni – e tuttora – la pandemia monopolizza l’attenzione generale, ma è opportuno tenere alta la riflessione su quello che nel frattempo è accaduto e accade negli assetti geopolitici continentali e non solo. L’interruzione e le trasformazioni che sono avvenute in questi anni nelle catene del valore hanno insegnato che tutte le economie, comprese quelle dei nostri territori, hanno raggiunto un livello elevatissimo di interdipendenza. Perciò, quello che accade negli altri Paesi, anche apparentemente lontano da noi, produce sempre effetti su qualcuna delle dimensioni dello sviluppo e della coesione nei nostri territori.
Nei primi nove mesi del 2021, nel sistema aggregato Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, le esportazioni verso la Russia e l’Ucraina ammontano a circa 161,3 milioni di euro mentre le importazioni si attestano intorno ai 15,9 milioni di euro. Il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) risulta pertanto positivo per 145,4 milioni di euro. Rispetto al periodo gennaio-settembre 2020, si rileva un aumento del 7,8% delle esportazioni e del 59,7% delle importazioni.
Nei primi nove mesi del 2021, in provincia di Forlì-Cesena le esportazioni verso la Russia ammontano a 58,1 milioni di euro mentre le importazioni raggiungono quota 4,4 milioni di euro. Il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) risulta, pertanto, positivo: +53,7 milioni di euro. Le esportazioni della provincia nei confronti dell’Ucraina ammontano a 17,9 milioni di euro mentre le importazioni risultano essere 9,6 milioni di euro. Il saldo commerciale risulta positivo per 8,2 milioni di euro. Rispetto al periodo gennaio-settembre 2020, si registra un aumento del 9,2% delle esportazioni verso la Russia e del 42,2% verso l’Ucraina (+18,7 le esportazioni provinciali verso tutti i Paesi mondiali).
I principali prodotti esportati verso la Russia, nei primi nove mesi 2021, sono stati gli “Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili” (per 18,6 milioni di euro, pari al 32,0% dell’export verso tale Paese, in aumento rispetto lo stesso periodo 2020 del 7,8%), i “Macchinari e apparecchiature n.c.a.” (per 13,7 milioni di euro, pari al 23,6%, in diminuzione del 7,0%) e le “Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche” (per 12,0 milioni di euro, pari al 20,7%, in aumento del 38,5%). Quasi un quarto (il 23,8%) delle importazioni dalla Russia hanno riguardato “Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi” (pari a 1,1 milioni di euro in aumento del 402,8%).
I principali prodotti esportati verso l’Ucraina, nei primi nove mesi 2021, sono stati gli “Articoli in gomma e materie plastiche” (per 4,1 milioni di euro, pari al 23,0% dell’export verso tale Paese, in aumento del 74,0%), gli “Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili” (per 3,6 milioni di euro, pari al 20,3%, in aumento del 49,6%), le “Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche” (per 2,6 milioni di euro, pari al 14,8%, in aumento del 38,6%) e i “Macchinari e apparecchiature n.c.a.” (per 2,2 milioni di euro, pari al 12,2%, in aumento del 52,6%).
Le principali importazioni dall’Ucraina hanno riguardato le “Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche” (per 5,7 milioni di euro, pari al 59,4% dell’import da tale Paese, in aumento del 26,4%) e “Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio” (per 3,3 milioni di euro, pari al 33,8%, in aumento del 408,2%). Nel medio periodo, confrontando i dati con quelli dei primi nove mesi del 2016, si osserva una decisa riduzione dell’incidenza percentuale del valore degli scambi commerciali con la Russia sul totale degli stessi; infatti, mentre le importazioni mantengono la stessa incidenza (0,3%) le esportazioni passano dal 2,8% del 30 settembre 2016 al 2,0% del 30 settembre 2021. Con quote decisamente più basse, invece, si osserva per l’Ucraina un aumento dell’incidenza percentuale del valore degli scambi commerciali sul totale degli stessi; le importazioni passano dallo 0,2% del 30 settembre 2016 allo 0,7% del 30 settembre 2021 e le esportazioni dallo 0,4% allo 0,6%.