Confartigianato e Cna: non bloccare il lavoro e la crescita della filiera della casa
La filiera produttiva della casa, in ripresa anche grazie al superbonus, è in allarme per le nuove limitazioni all’utilizzo dell’importante sostegno. Confartigianato Forlì, Cesena e Rimini e Cna Forlì-Cesena e Rimini, come sempre a fianco delle imprese, sono impegnate in azioni congiunte per chiedere la modifica dell’articolo 28 del Decreto Sostegni ter che, pur con il condivisibile e doveroso intento di evitare le frodi nell’utilizzo dei bonus edilizia e riqualificazione energetica, limita ad una sola cessione il trasferimento dei crediti fiscali. Le rispettive Confederazioni hanno chiesto al Parlamento e al Governo di sbloccare la cessione dei crediti per non arrestare la crescita e il lavoro delle imprese. La mobilitazione ora si intensifica con iniziative di denuncia e sensibilizzazione in tutta Italia, che stanno prendendo corpo anche nei nostri territori.
“È stato redatto una manifesto comune – spiegano Confartigianato e Cna – che verrà diffuso ai rappresentanti delle istituzioni su tutto il territorio e ai parlamentari locali – nel quale sono indicati almeno dieci motivi per correggere la norma e prevedere controlli efficaci contro le truffe. Modalità e criteri per il riconoscimento dei benefici sono stati oggetto di modifica ripetutamente solo nell’ultimo mese contribuendo ad alimentare incertezza tra le imprese ed i cittadini. In relazione a ipotesi di un nuovo provvedimento a breve per sbloccare le operazioni di cessione del credito, abbiamo richiesto al Governo la convocazione di artigiani e piccole imprese per un confronto costruttivo per individuare le soluzioni più efficaci per non bloccare il mercato.
“Nel Manifesto – spiegano Cna e Confartigianato – vengono illustrati i dieci motivi per correggere l’articolo 28 del decreto sostegni ter. La prima ragione è che i cambi in corsa nelle regole disorientano le imprese e la stabilità normativa, indispensabile per consumatori e imprenditori. È necessario dunque garantire stabilità al quadro normativo di riferimento, nell’interesse dei cittadini e degli operatori economici. Tutta la filiera della casa rischia di essere compromessa e non ci sono solo danni economici: è in gioco infatti anche la reputazione delle imprese. Sono a rischio liquidità e programmi di sviluppo delle imprese, e vengono colpiti gli operatori onesti e responsabili, mentre aumenta la sfiducia verso un efficace strumento per la transizione green, e ciò rischia di far rallentare pure la corsa virtuosa verso obiettivi di risparmio ed efficienza energetica”.
“Ultimo motivo ma non meno importante del decalogo del Manifesto a supporto delle nostre richieste – affermano Confartigianato di Forlì, Cesena e Rimini e Cna di Forlì-Cesena e Rimini – è scongiurare che l’accesso agli incentivi possa diventare elitario. Il blocco delle cessioni comporta infatti la rinuncia ad effettuare gli interventi da parte di quei cittadini che solo con lo sconto in fattura potevano permettersi di attuarli. E in questo modo l’accesso agli incentivi diverrà di nicchia, negando i principi di sostenibilità sociale, economica e ambientale che li ispirano”.