Coldiretti: al convegno al “Cibus” la dieta mediterranea si conferma elisir di lunga vita
“La dieta mediterranea si è classificata come migliore dieta al mondo del 2020 davanti alla dash e alla flexariana. Non a caso il nostro Paese è quello con il maggior numero di ultra ottantenni d’Europa, a conferma degli effetti benefici del nostro regime alimentare”. Lo ha detto il presidente nazionale di Coldiretti Pensionati, Giorgio Grenzi in occasione del convegno “Cibo come benessere”, organizzato al padiglione di Coldiretti all’interno di Cibus 2021, la fiera dell’agroalimentare di Parma, al quale hanno preso parte anche il direttore della struttura complessa Clinica Geriatrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, prof. Marcello Maggio e il presidente di S.I.S. (Società Italiana Sementi) e di Pasta Ghigi, Mauro Tonello. L’incontro ha avuto come tema la promozione di un’alimentazione sana e come il cibo di qualità, di cui è ricco il nostro territorio, abbia un effetto benefico sulla nostra salute in particolar modo sulla fascia più anziana.
La dieta mediterranea – sottolinea Coldiretti Emila Romagna – ha vinto la sfida tra 35 diverse alternative con un punteggio di 4,2 su 5 grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute, tra cui perdita e controllo del peso, salute del cuore e del sistema nervoso, prevenzione del cancro e delle malattie croniche, prevenzione e controllo del diabete. La dieta mediterranea è un tesoro del Made in Italy che ha consentito all’Italia di conquistare il record di longevità in Europa con la speranza di vita alla nascita che raggiunge il massimo storico di 82,3 anni con 80,9 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne con ben 14.456 ultracentenari a livello nazionale. L’apprezzamento mondiale per la dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari – continua Coldiretti regionale – si deve agli studi dello scienziato americano Ancel Keys che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni ad Acciaroli in provincia di Salerno.
“Il nuovo riconoscimento rappresenta- precisa Coldiretti Emilia Romagna – anche una risposta ai bollini allarmistici e a semaforo fondati sui componenti nutrizionali che alcuni Paesi, dalla Gran Bretagna al Cile alla Francia, stanno applicando su diversi alimenti della dieta mediterranea sulla base dei contenuti in grassi, zuccheri o sale”. “A rendere speciale la nostra dieta – ha continuato il presidente Grenzi – è soprattutto il patrimonio di biodiversità del nostro Paese. In particolare da noi, dato che l’Emilia Romagna, con 44 prodotti fra Dop e Igp, è la regione con più denominazioni d’Europa”. Si tratta di un patrimonio che si difende anche facendo la spesa al mercato dove gli agricoltori portano le specialità custodite da generazioni e salvate durante la pandemia dal rischio di estinzione, come i Sigilli di Campagna Amica, i cibi antichi salvati dal rischio di estinzione nelle campagne.